venerdì 31 maggio 2013

Il Poeta Maledetto

Dell'umana stirpe in pochi caddero,
nell'inganno del poeta maledetto.
Rari gli incontri concessi,
pover anime ingenue:
da pie diverran maledette!

Come poter distoglier attenzione,
uno sguardo incantatore,
un brio da seduttore.

Ragione mai volle,
 cuor s'accostò
e corpo e anima furon concessi.
Nel tacito accordo delle grida notturne,
a nulla servì giuramento d'amore.

L'indegno tentatore
ricambia la sua preda,
rigirandola nel letto
 finché ne avrà voglia,
finché non servirà,
finché non si ribellerà.

Come fu facile tender tranello
a lei che tutta fu invasata d'arte oratoria,
poiché il poeta s'avvale di suoni mai uditi.

Le carte parlan chiaro,
ad esse mai fu indifferente,
fatale fu per lui il responso,
vaticinio di Cassandra mai creduta:

Ogni inganno di quell'indegno casanova sarà svelato,
oltre la penna, oltre ogni scritto,
tutti avran memoria di quel "poeta"
non per l'arte, di cui fu indegno iniziatore,
ma per l'anima maledetta che giace in un inferno
peggiore del dantesco.

domenica 28 aprile 2013

L'attore Ingannevole

Ingannale
quelle vili anime del circondario,
sbavano eccitate, anelano al tuo corpo.

Ingannali,
con soavi parole,
se ancor te ne restano,
narrando loro di come fato
ti fu avverso e di come t'avvalesti
di tanta desiderata libertà.

Ingannali,
con quel volto pronto a sedurre
 quello sguardo di finto smeraldo,
la voce da cantore maledetto.

Ingannali,
ma la maschera di cera non reggerà.
Scopriranno chi sei,
quale volto reale t'appartiene,
quale animo vile e fragile si cela
sotto un'armatura di pelle,
che come il resto non terminasti.

Da te abilmente persuasi,
vivranno anche loro condanna temibile
del tuo fare e privo di tempo da dare
all'amore.

Ingannali pure,
non tralasciar nulla,
cura ogni dettaglio,
sicché cuori tremanti
riverseranno sangue sgorgante

...e di te non avranno pietà.


martedì 2 aprile 2013

Richiami Notturni

Infine ci incontrammo
nel silenzio.
Natura immacolata ci congiunse.
Vento scuote ogni ramo
  e notte fatale ormai s'appresta.

Risorgi con noi,
Signora della Notte.

Illumini ancora
i nostri cammini.
Su rupi diverse intoniamo ululati,
facendo a gara per il più intenso.

Ancor ci ami e non osi distinguerci,
ne preferirci.
Ancor fummo per te riflesso d'un unico corpo.
Le orme profonde nel terreno,
imperturbabile risplendi.

Divergesti dal mare,
di ciò ne rammento.
Divisa mai fosti,
congiunse limpido riflesso

Ordunque illumini fittizia distinzione,
sicché si possa ritornare...

martedì 26 marzo 2013

Macchie d'inchistro

Lacrime notturne
 scossero il cielo
e costrinsero la mente a rimembrar
sull'Io vissuto in molti anni.

Chiara fu visione
d'un gran libro che si chiuse a sigillar
un e finanche due capitoli terreni.

La grande piuma riposta
or giace su pergamena,
pronta a riscriver
di quelle follie d'amore
che un tempo riempirono il cuore.


martedì 10 aprile 2012

Dissidio del poeta interiore

Oh Luna,
che dal candor funesto pari,
ivi giungesti 
per trapelar chi 
al dir non s'accontenta.

Fragile fosti
 ad ingannar li cuori,
che impavidi e temerari deposer l'armi,
ancor pria che luce risplendesse.

Ah, se sol pugnal potesse
infierir su tal dissidio,
di chi osa primeggiar.

Eppur l'azion non ti compiace
e ancor continui ad echeggiar
 fumi funesti, dannosi più dell'oppio
per confonder le menti 
  
         con vano amor
                                 non corrisposto.

lunedì 24 ottobre 2011

L'isola degli amanti

Apparve all'orizzonte,
 illuminando quegli occhi,
l'isola purpurea,
che mai avean mirato.

Tempo e il vento agiron,
levigando i profili
or tagliati nella pelle dello zaffiro.

Amor fu loro,
albrei notturni accompagnaron il gesto
e il mondo ormai vuoto fermò 
le code stellate.

Amanti di Capri,
così li chiamaron,
poichè lì si persero
erranti.

Tra i dolci flutti ritovaron
gli esseri ambiti.

venerdì 19 agosto 2011

Anime

Coricate sulla sabbia come armento pensoso
volgono gli occhi verso l'orizzonte marino.
 I piedi si cercano, le mani ravvicinate
dolci languori e brividi amari.


Cuori innamorati di lunghe confidenze,
 nel folto dei boschi sussurranti ruscelli.
 L'amore ridato alle timide infanzie,
incise sul legno dei giovani arbusti

iniziali tremanti.