sabato 11 giugno 2011

Apatia

Lurido seduttore
dal corpo peccaminoso,
ancor qui a tormentar.
Anime non soddisfaron 
sete giunse con te,
alfin mai partisti.
Cor sì celato,
manifesto al contempo
confonde l'apatia.
Arsenio fu così duro.


Uno sguardo ghiacciato 
t'attende, nulla davvero
dovrai temere,
ormai non v'è più nulla.
Ti sazi d'un tempo 
che non c'appartiene.
Confusa è la ragione dell'atteso,
dubbioso l'animo di chi attende.

Sangue risgorga,
tua fu la causa.
Artefice fosti 
d'un falso destino.
Caso non volle 
e disdegnò.
 Ancor non ti bastò, 
non chetasti la tua sete allora,
nè ora ti soddisfa.

Corpo, Cuore, Anima,
avesti ogni cosa, 
ma alfin giungesti per riscuotere ricordo
e macchiare.
Digrigni i tuoi denti,
offesa fu fatale,
ma Maya ancor t'offusca.
Mai noterai il male 
che offerse cotal contraddizione.

Solo eco riecheggia 
delle tue parole confuse,
ma atto non sovviene
e non t'appartengo.

Trema,
o mio Demone,
rinascita ti sarà fatale.