lunedì 24 ottobre 2011

L'isola degli amanti

Apparve all'orizzonte,
 illuminando quegli occhi,
l'isola purpurea,
che mai avean mirato.

Tempo e il vento agiron,
levigando i profili
or tagliati nella pelle dello zaffiro.

Amor fu loro,
albrei notturni accompagnaron il gesto
e il mondo ormai vuoto fermò 
le code stellate.

Amanti di Capri,
così li chiamaron,
poichè lì si persero
erranti.

Tra i dolci flutti ritovaron
gli esseri ambiti.

venerdì 19 agosto 2011

Anime

Coricate sulla sabbia come armento pensoso
volgono gli occhi verso l'orizzonte marino.
 I piedi si cercano, le mani ravvicinate
dolci languori e brividi amari.


Cuori innamorati di lunghe confidenze,
 nel folto dei boschi sussurranti ruscelli.
 L'amore ridato alle timide infanzie,
incise sul legno dei giovani arbusti

iniziali tremanti.

domenica 14 agosto 2011

Urlo straziante

Bagliori di resine stillanti,
nel muto covo di vecchi antri pagani,
chiamate a soccorso le febbri urlanti,
che assopiscano le prupuree tentazioni.


O demone, sorto dall'inferno,
in quante notti soltiarie e per quanti boschi oscuri,
hai richiesto la schiuma del piacere,
senza curarti di lagrime strazianti.


Spiriti spregiatori della realtà, assetati d'infinito,
pieni or di gridi , or di pianti,
compiango i vostri cupi dolori
e le seti insaziabili.


Seppur d'amore traboccano i vostri cuori,
non temete,
l' anima insegue, nel vostro inferno,
l'unico artefice.

sabato 11 giugno 2011

Apatia

Lurido seduttore
dal corpo peccaminoso,
ancor qui a tormentar.
Anime non soddisfaron 
sete giunse con te,
alfin mai partisti.
Cor sì celato,
manifesto al contempo
confonde l'apatia.
Arsenio fu così duro.


Uno sguardo ghiacciato 
t'attende, nulla davvero
dovrai temere,
ormai non v'è più nulla.
Ti sazi d'un tempo 
che non c'appartiene.
Confusa è la ragione dell'atteso,
dubbioso l'animo di chi attende.

Sangue risgorga,
tua fu la causa.
Artefice fosti 
d'un falso destino.
Caso non volle 
e disdegnò.
 Ancor non ti bastò, 
non chetasti la tua sete allora,
nè ora ti soddisfa.

Corpo, Cuore, Anima,
avesti ogni cosa, 
ma alfin giungesti per riscuotere ricordo
e macchiare.
Digrigni i tuoi denti,
offesa fu fatale,
ma Maya ancor t'offusca.
Mai noterai il male 
che offerse cotal contraddizione.

Solo eco riecheggia 
delle tue parole confuse,
ma atto non sovviene
e non t'appartengo.

Trema,
o mio Demone,
rinascita ti sarà fatale.

venerdì 27 maggio 2011

Timore e Tremore

Fremo...
occhi sconosciuti ovunque scrutano, 
ma  nulla d'etereo v' è da scorgere.
Vano sarebbe tender l'orecchio.
Non v'è melodia 
d'ascoltare.
Le mani tirando
esigono attenzione,
urlano impunemente il  nome,
giocandoci e storpiandolo con meri vezzeggiativi.
I loro corpi desiderano,
pensieri impuri  li pervadono.
Timore e tremore
d'esperienza mai vissuta,
nel rifiuto non trovano ostacolo.
Eppur rimani 
unico appiglio,
solo sapesti rapirmi.
Unica difesa fosti,
ora come allora.
Tutti altresì temono quel demone,
che sempre fu presente 
e mai li fece accostare.
Stolti ora ritengono 
fortuita la sua assenza,
ma preda non concede parte alcuna.



S’io credesse che mia risposta fosse

A persona che mai tornasse al mondo,

Questa fiamma staria senza piu scosse.

giovedì 19 maggio 2011

Triskele

Madre nobile,
una e trina.
Nel cerchio riflette eterna perfezione.
Catena ti volle con sè per sorreggere,
ma libera fosti da ogni legame .
L'occhio si perde a cercar di comprender,
ma ragione non coglie essenza.
Perfezione celata eppur manifesta
nel flebile tocco,
freddo all'apparir ,
calore emanato non fu più dolce.
Corpo ti stringe ,
cuore ti brama e mano s'arrende
al tuo profilo.
Custode di palpiti ,
perse emozioni,
antichi ricordi,
  da te ogni cosa rinasce.
Piastra e gioiello ormai segregati
tra polvere e vecchiume d'antichi bauli.
Solo lupo t'accoglie
celebrando fortuito possesso donato all'inconscio.

mercoledì 18 maggio 2011

Canto notturno

A te intono il mio canto,
ricordo dell'estasi ferina,
fulgida  visione ancora pura,
 in tempo di cordoglio.
Le nuvole s'addensano,
ma sempre più risplendi.
Luce onnipresente traspare.


Unica speranza di rinascita,
prendi ogni cosa, non voglio più nulla.
Donami vita
ch'ei m'offerse,
ma se volontà non colse,
te ne prego tienilo fuori.
Ululato risuonerà,
sempre.
Per te soltanto

martedì 17 maggio 2011

Nefasto predatore

Temibile creatura,
malevole mostro della notte,
tentatore maledetto...
Ancor qui a riscuoter sangue,
cicatrice non bastò.
Preda dilaniata strinsero i denti.
Giacque
senza vita,
gemendo silenziosa,
per colpa condonata d'innocente legame.
Domanda di vita al fin
verrà richiesta.

lunedì 16 maggio 2011

Ingannevole essente

Oltre i vacui silenzi notturni,
sospiro riecheggia 
ormai solitario.
Al fin si palesò,
reale natura.
Sangue sgorgante,
inutile l'arresto.
Cuore ghiacciato,
spirito di pietra,
dannata follia.
Esorcizza ogni dolore il piacevole arsenio.
Memoria infin ti perse...
Tenue inganno
d'accordo profondo, 
giacesti nell'oblio d'un sogno mai vissuto...


e il futuro...è un'illusione.

sabato 14 maggio 2011

Malevole cordoglio

Con sogni funesti ancor mi tenti,
presenza costante in vana illusione.
Scopristi il velo
di Maya celante e natura s'offerse
nel suo splendore.
Vita riscorre nell'attimo infinito,
ma dicotomia ancor ivi pervade.
Nascosto o palese,
ne ho perso il ricordo.
Se cor lascia andare,
mano salda trattiene.
Seduttore di Venezia perse il senno,
per realizzar l'io trascendente.
Fede mai ti colse,
artifizio infin creasti.
Del futile cercare la necessaria attesa.

Tuxe dell'infamia

Appannaggio...
Ricordo di un gesto etereo.
Semplice il luogo,
nascosto il ricordo
d'una sola metà celante colui
che rifuggì.
Sorte che vana mi sfidi,
tiri i tuoi fili con poca destrezza.
Burattinaia non fosti eppur impiccasti,
togliendo il respiro ch' ei sottrasse
per creare.
Presenza effimera  del sangue
ormai secco.
Errai...
e sorriso non trattenni.

venerdì 13 maggio 2011

Notturne profondità

Tenebrosa padrona,
ceneri stringo  nella mano.
Vacui silenzi nell'essere
riecheggiano.
Mia signora al fin giungesti,
coprendo col tuo manto ogni cordoglio.
Vana non fu attesa.
Risorgi e seguiterò.


Fatal notte s'appresta,
intensi ululati su rupi opposte 
gareggeran l'intesa.
Orme profonde e a te
m'abbandono.
Gudami ancora nell'estasi illusoria.

sabato 7 maggio 2011

Maudit

Le movenze di un corpo
che funesto mi appare,
scheggia nella carne o forse nel cuore,
oramai non rammento.
Acre nell'aria,
iracondo, fatale,
contrasta l'antico ricordo...
ciò che dall'impeto si salvò.
Arsenio condona ogni male
e oblio conduce la mente,
verso promesse mai mantenute.
Senza tema d'infamia ti rispondo,
Maudit,
artefice di un falso destino.
Non rammentasti che l'uccello di fuoco sorge
dalle sue ceneri...
forte e splendente,
ancor più rifulgente

venerdì 6 maggio 2011

Prufrock

Brindano tra loro
ebbri e stolti,
rivoli di bava nell'estasi fisica...
in un gioco che di sacro non ha più nulla.
Sangue a fiotti sgorga,
tagli sulla pelle
artigli furon profondi.
Letali più del veleno,
mortali più dell'assenzio.
Giunse il momento
fine arrivò.
Stremati rimasero,
tra vuoto e silenzio la lasciò.
Vagò per quelle vie solitarie,
forse ripensando a lei,
che appagò il suo essere.
Le amerà tutte,
ma nel suo cuore v'è lei...
che in vergogna di sacra unione
non esitò
a chiamare AMORE.

giovedì 5 maggio 2011

Dicotomia

Colori multiformi si contrappongono
al pallore dell'anima.
Vita scorre, ma tutto il resto esorcizza,
resta fuori e non ha il coraggio di entrare.
M' illudi, m'inganni,
mi tormenti, mi appaghi.
Angelo è Demone,
Demone è Angelo...
Fulgido incubo,
Demoniaca visione.
Grazia non ti accolse,
perdono rifuggì,
all'amore neppure mi accosto.
Mera illusione
avesti ragione,
eppure la mia ancor fatica ad abbandonarsi.
Cuore batte,
mai fosti pietra, lo vidi e lo sentii.
Cagionevole non fu
inserire ragione in amore,
ma
libero essente corda spezzò.

mercoledì 4 maggio 2011

Fiamme

Il sangue dell’innocenza,
in fiamme nei Cieli.
Ossa annerite,
ponti bruciati.
Il mare s'innalza e il calice riempie,
ma il tutto versato in oceano di rottami.
Fuoco attizzì nero carbone,
e cavità separarono.
Tempesta poi giunse
tra fiato di nubi,
nuotando tra fumi. 
Il sangue dell’innocenza,
 è in fiamme nei Cieli.

lunedì 2 maggio 2011

In catene

Una notte feci un sogno
che al dire è molto strano.
Mi ritrovai d'un tratto al fianco del suo corpo.
Ingenuo dormiva tranquillo.
Profittai d'un sospiro 
e nel suo essere entrai.
Vidi lì un macigno,
catene imprigionavano un piccolo bambino.
A lui mi avvicinai,
ma il grido fu più forte
e stridulo il suono.
Non lo lasciava uscire,
tempo s'era ormai in lui perso.
Nessuna concessione 
da tempo rinnegata.
Ne un'istante solo
per respirare
libero da catene.
Con occhi rossi,
lacrime sgorganti
mi guardò.
Lo strinsi a me per consolarlo,
e combattei il freddo del suo corpo
con l'ardore che m'infiammava.
Cercai invano di romper le catene,
mani sanguinanti invano s'aggrappavano.
Lo baciai solennemente,
mai sfiorai le labbra,
ma solo fronte, come madre.
Gli dissi che solo il suo padrone poteva liberalo,
ma da tempo avea deciso di lasciarlo

patire per evitar d'errare.
Straziante fu l'urlo d'ingenua impotenza.
Demone si levò per catturarmi,
ma artigli non ferirono
ero ormai lontana.
Suggellò l'ultima illusoria lacrima.
...e il sogno infine terminò.








domenica 1 maggio 2011

Demoniaca Isteria

Sguardo pervaso da demoniaca isteria.
Ogni precauzione venne presa
per evtar d'amare.
Mentir lui non poteva,
ma dure e ancor più spesse eran le mura.
Conati per l'unione e ancora
folle isteria,
mentre lei in silezio appassiva.


Superbo riteneva di poter cercare,
in mondi più beati di questo, una più idonea sfera,
per svezzarsi da ogni angoscia terrena.
Prima che falce colpisse,
incrociò il suo sguardo e commprese.
L'arrestò con i suoi artigli ,
mentre lei cadde inerme tra le braccia.
Quel candido pudore lui ancora amava...
vano era mentire a se. 
 Il cuore di demone amò solo lei,
ancora.

sabato 30 aprile 2011

Non può piovere per sempre

O pioggia,
che incessante scendi,
vano è il tuo tentativo.
Ormai è sangue e nulla più.
Cadi pure su di me, ma a nulla servirà.
Le lacrime ormai si frenano
e vano è il tuo tentativo 
di bagnare il volto.
Il cuore ormai è a pezzi
e le cicatrici pulsano,
ma filo già le cuce e speranza ancora dentro.
 Giunto è ormai il compagno
di tante notti oscure.
Accompagna i miei pensieri e ormai 
li ha suggellati.
Finalmente ora è finita e fingendo l'illusione
filo ancor più stringe,
al vedere che il suo ricordo via via
scompare...
del demone osannato il male infin prevalse.

giovedì 28 aprile 2011

Cicatrice

Cicatrice
Tutto ciò che rimane,
segno di estasi, paura, follia.
Non fu sogno,  né visione,
ma realtà.
Ardente bruci per ribadire 
la passione che ci ha unito.
Fuori dal mondo terreno oscuro,
nel nostro ferino e luminoso.
Labbra di vulcano
e poi sangue tra le mani per cancellare.
Ma le menti erano una
e spirito lì unì.
Non più due ma uno.
Volenti e giammai bisognosi
finalmente liberi.

martedì 19 aprile 2011

Non si svela un mistero

Amore...
guinzaglio immenso con cui il sole incatena nella sua orbita la terra coraggiosa,
che vorrebbe andar via
per correr dietro a rischi siderali.
Amore...
romantica voluttà e ossessione
forse invenzione dei poeti che lo regalarono all'umanità.
Amore...
ora rivendica
perchè l'uomo, intontito dai piaceri e dalla cupidigia, ne perse la purezza,
 la semplicità.
Amore...
eterno mistero irrisolvibile di ciò che chiamano
Vita.

giovedì 14 aprile 2011

Errando tra i ricordi

Oltre questi vacui silenzi 
riecheggia nell'aria il tuo odore.
Lontano dal tempo e da ogni dove
tu sei presente,
ancora
mentre l'essere brama il tuo tocco.

domenica 20 marzo 2011

Passeggero

Passeggero un po' distratto
in questa vita ormai frenetica.
Mi dispiace io non scendo qui,
non è la mia fermata.
Voglio andare ancora avanti,
ormai ho voglia di viaggiare
e resterò...
qui ancora per un po' .
Guarderò dal mio vetro le immagini che scorrono
e forse vagherò tra i ricordi,
ma l'importante è il mio viaggio
ancora in corso e mai finito.
Perciò non mi arrestate non è la mia fermata
Ho bisogno ormai di andare
perchè l'importante è il viaggio non la meta...
e io...
Son Passeggero

sabato 26 febbraio 2011

Al calar del sole

Ascolto il suono.
Il suo incidere sicuro,
il cammino superbo.
Scarlatto.
Questo è il suo colore al calar del sole.
Le sfumature tra una piega e l’altra,
...l’ondeggiare sensuale in un mare di topazi.
Rapita dalla sua brezza delicata,
la assaporo per rimanerne inebriata,
mentre la neve imbianca ogni profilo