venerdì 27 maggio 2011

Timore e Tremore

Fremo...
occhi sconosciuti ovunque scrutano, 
ma  nulla d'etereo v' è da scorgere.
Vano sarebbe tender l'orecchio.
Non v'è melodia 
d'ascoltare.
Le mani tirando
esigono attenzione,
urlano impunemente il  nome,
giocandoci e storpiandolo con meri vezzeggiativi.
I loro corpi desiderano,
pensieri impuri  li pervadono.
Timore e tremore
d'esperienza mai vissuta,
nel rifiuto non trovano ostacolo.
Eppur rimani 
unico appiglio,
solo sapesti rapirmi.
Unica difesa fosti,
ora come allora.
Tutti altresì temono quel demone,
che sempre fu presente 
e mai li fece accostare.
Stolti ora ritengono 
fortuita la sua assenza,
ma preda non concede parte alcuna.



S’io credesse che mia risposta fosse

A persona che mai tornasse al mondo,

Questa fiamma staria senza piu scosse.

giovedì 19 maggio 2011

Triskele

Madre nobile,
una e trina.
Nel cerchio riflette eterna perfezione.
Catena ti volle con sè per sorreggere,
ma libera fosti da ogni legame .
L'occhio si perde a cercar di comprender,
ma ragione non coglie essenza.
Perfezione celata eppur manifesta
nel flebile tocco,
freddo all'apparir ,
calore emanato non fu più dolce.
Corpo ti stringe ,
cuore ti brama e mano s'arrende
al tuo profilo.
Custode di palpiti ,
perse emozioni,
antichi ricordi,
  da te ogni cosa rinasce.
Piastra e gioiello ormai segregati
tra polvere e vecchiume d'antichi bauli.
Solo lupo t'accoglie
celebrando fortuito possesso donato all'inconscio.

mercoledì 18 maggio 2011

Canto notturno

A te intono il mio canto,
ricordo dell'estasi ferina,
fulgida  visione ancora pura,
 in tempo di cordoglio.
Le nuvole s'addensano,
ma sempre più risplendi.
Luce onnipresente traspare.


Unica speranza di rinascita,
prendi ogni cosa, non voglio più nulla.
Donami vita
ch'ei m'offerse,
ma se volontà non colse,
te ne prego tienilo fuori.
Ululato risuonerà,
sempre.
Per te soltanto

martedì 17 maggio 2011

Nefasto predatore

Temibile creatura,
malevole mostro della notte,
tentatore maledetto...
Ancor qui a riscuoter sangue,
cicatrice non bastò.
Preda dilaniata strinsero i denti.
Giacque
senza vita,
gemendo silenziosa,
per colpa condonata d'innocente legame.
Domanda di vita al fin
verrà richiesta.

lunedì 16 maggio 2011

Ingannevole essente

Oltre i vacui silenzi notturni,
sospiro riecheggia 
ormai solitario.
Al fin si palesò,
reale natura.
Sangue sgorgante,
inutile l'arresto.
Cuore ghiacciato,
spirito di pietra,
dannata follia.
Esorcizza ogni dolore il piacevole arsenio.
Memoria infin ti perse...
Tenue inganno
d'accordo profondo, 
giacesti nell'oblio d'un sogno mai vissuto...


e il futuro...è un'illusione.

sabato 14 maggio 2011

Malevole cordoglio

Con sogni funesti ancor mi tenti,
presenza costante in vana illusione.
Scopristi il velo
di Maya celante e natura s'offerse
nel suo splendore.
Vita riscorre nell'attimo infinito,
ma dicotomia ancor ivi pervade.
Nascosto o palese,
ne ho perso il ricordo.
Se cor lascia andare,
mano salda trattiene.
Seduttore di Venezia perse il senno,
per realizzar l'io trascendente.
Fede mai ti colse,
artifizio infin creasti.
Del futile cercare la necessaria attesa.

Tuxe dell'infamia

Appannaggio...
Ricordo di un gesto etereo.
Semplice il luogo,
nascosto il ricordo
d'una sola metà celante colui
che rifuggì.
Sorte che vana mi sfidi,
tiri i tuoi fili con poca destrezza.
Burattinaia non fosti eppur impiccasti,
togliendo il respiro ch' ei sottrasse
per creare.
Presenza effimera  del sangue
ormai secco.
Errai...
e sorriso non trattenni.

venerdì 13 maggio 2011

Notturne profondità

Tenebrosa padrona,
ceneri stringo  nella mano.
Vacui silenzi nell'essere
riecheggiano.
Mia signora al fin giungesti,
coprendo col tuo manto ogni cordoglio.
Vana non fu attesa.
Risorgi e seguiterò.


Fatal notte s'appresta,
intensi ululati su rupi opposte 
gareggeran l'intesa.
Orme profonde e a te
m'abbandono.
Gudami ancora nell'estasi illusoria.

sabato 7 maggio 2011

Maudit

Le movenze di un corpo
che funesto mi appare,
scheggia nella carne o forse nel cuore,
oramai non rammento.
Acre nell'aria,
iracondo, fatale,
contrasta l'antico ricordo...
ciò che dall'impeto si salvò.
Arsenio condona ogni male
e oblio conduce la mente,
verso promesse mai mantenute.
Senza tema d'infamia ti rispondo,
Maudit,
artefice di un falso destino.
Non rammentasti che l'uccello di fuoco sorge
dalle sue ceneri...
forte e splendente,
ancor più rifulgente

venerdì 6 maggio 2011

Prufrock

Brindano tra loro
ebbri e stolti,
rivoli di bava nell'estasi fisica...
in un gioco che di sacro non ha più nulla.
Sangue a fiotti sgorga,
tagli sulla pelle
artigli furon profondi.
Letali più del veleno,
mortali più dell'assenzio.
Giunse il momento
fine arrivò.
Stremati rimasero,
tra vuoto e silenzio la lasciò.
Vagò per quelle vie solitarie,
forse ripensando a lei,
che appagò il suo essere.
Le amerà tutte,
ma nel suo cuore v'è lei...
che in vergogna di sacra unione
non esitò
a chiamare AMORE.

giovedì 5 maggio 2011

Dicotomia

Colori multiformi si contrappongono
al pallore dell'anima.
Vita scorre, ma tutto il resto esorcizza,
resta fuori e non ha il coraggio di entrare.
M' illudi, m'inganni,
mi tormenti, mi appaghi.
Angelo è Demone,
Demone è Angelo...
Fulgido incubo,
Demoniaca visione.
Grazia non ti accolse,
perdono rifuggì,
all'amore neppure mi accosto.
Mera illusione
avesti ragione,
eppure la mia ancor fatica ad abbandonarsi.
Cuore batte,
mai fosti pietra, lo vidi e lo sentii.
Cagionevole non fu
inserire ragione in amore,
ma
libero essente corda spezzò.

mercoledì 4 maggio 2011

Fiamme

Il sangue dell’innocenza,
in fiamme nei Cieli.
Ossa annerite,
ponti bruciati.
Il mare s'innalza e il calice riempie,
ma il tutto versato in oceano di rottami.
Fuoco attizzì nero carbone,
e cavità separarono.
Tempesta poi giunse
tra fiato di nubi,
nuotando tra fumi. 
Il sangue dell’innocenza,
 è in fiamme nei Cieli.

lunedì 2 maggio 2011

In catene

Una notte feci un sogno
che al dire è molto strano.
Mi ritrovai d'un tratto al fianco del suo corpo.
Ingenuo dormiva tranquillo.
Profittai d'un sospiro 
e nel suo essere entrai.
Vidi lì un macigno,
catene imprigionavano un piccolo bambino.
A lui mi avvicinai,
ma il grido fu più forte
e stridulo il suono.
Non lo lasciava uscire,
tempo s'era ormai in lui perso.
Nessuna concessione 
da tempo rinnegata.
Ne un'istante solo
per respirare
libero da catene.
Con occhi rossi,
lacrime sgorganti
mi guardò.
Lo strinsi a me per consolarlo,
e combattei il freddo del suo corpo
con l'ardore che m'infiammava.
Cercai invano di romper le catene,
mani sanguinanti invano s'aggrappavano.
Lo baciai solennemente,
mai sfiorai le labbra,
ma solo fronte, come madre.
Gli dissi che solo il suo padrone poteva liberalo,
ma da tempo avea deciso di lasciarlo

patire per evitar d'errare.
Straziante fu l'urlo d'ingenua impotenza.
Demone si levò per catturarmi,
ma artigli non ferirono
ero ormai lontana.
Suggellò l'ultima illusoria lacrima.
...e il sogno infine terminò.








domenica 1 maggio 2011

Demoniaca Isteria

Sguardo pervaso da demoniaca isteria.
Ogni precauzione venne presa
per evtar d'amare.
Mentir lui non poteva,
ma dure e ancor più spesse eran le mura.
Conati per l'unione e ancora
folle isteria,
mentre lei in silezio appassiva.


Superbo riteneva di poter cercare,
in mondi più beati di questo, una più idonea sfera,
per svezzarsi da ogni angoscia terrena.
Prima che falce colpisse,
incrociò il suo sguardo e commprese.
L'arrestò con i suoi artigli ,
mentre lei cadde inerme tra le braccia.
Quel candido pudore lui ancora amava...
vano era mentire a se. 
 Il cuore di demone amò solo lei,
ancora.