venerdì 31 maggio 2013

Il Poeta Maledetto

Dell'umana stirpe in pochi caddero,
nell'inganno del poeta maledetto.
Rari gli incontri concessi,
pover anime ingenue:
da pie diverran maledette!

Come poter distoglier attenzione,
uno sguardo incantatore,
un brio da seduttore.

Ragione mai volle,
 cuor s'accostò
e corpo e anima furon concessi.
Nel tacito accordo delle grida notturne,
a nulla servì giuramento d'amore.

L'indegno tentatore
ricambia la sua preda,
rigirandola nel letto
 finché ne avrà voglia,
finché non servirà,
finché non si ribellerà.

Come fu facile tender tranello
a lei che tutta fu invasata d'arte oratoria,
poiché il poeta s'avvale di suoni mai uditi.

Le carte parlan chiaro,
ad esse mai fu indifferente,
fatale fu per lui il responso,
vaticinio di Cassandra mai creduta:

Ogni inganno di quell'indegno casanova sarà svelato,
oltre la penna, oltre ogni scritto,
tutti avran memoria di quel "poeta"
non per l'arte, di cui fu indegno iniziatore,
ma per l'anima maledetta che giace in un inferno
peggiore del dantesco.