Bagliori di resine stillanti,
nel muto covo di vecchi antri pagani,
chiamate a soccorso le febbri urlanti,
che assopiscano le prupuree tentazioni.
O demone, sorto dall'inferno,
in quante notti soltiarie e per quanti boschi oscuri,
hai richiesto la schiuma del piacere,
senza curarti di lagrime strazianti.
Spiriti spregiatori della realtà, assetati d'infinito,
pieni or di gridi , or di pianti,
compiango i vostri cupi dolori
e le seti insaziabili.
Seppur d'amore traboccano i vostri cuori,
non temete,
l' anima insegue, nel vostro inferno,
l'unico artefice.
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