lunedì 28 giugno 2010

Delirio

Le gocce di pioggia non smettono di infrangersi sui vetri di questa stanza
Semioscura
Fuori tuoni e lampi scuotono la città eppure qualcosa sta cambiando
L’aria dovrebbe essere pesante, ma appare così leggera

Allungo la mano e tutto scivola tra le dita
Ed eccolo un attimo di silenzio tanto temuto tanto ambito
Là dove convinzioni fittizie e effimere non esistono più
Là dove ti ritrovi faccia a faccia con il tuo essere
Là dove non puoi mentire

Nessun muro, nessun velo, nessun ostacolo può modificare l’immagine che hai dinnanzi
Eccoti faccia a faccia con lo specchio della tua anima

Inutile rivolgere alcuna domanda
In quel luogo la razionalità non ha accesso
Davanti a te uno specchio
Quello della tua anima

Sa già per cosa sei venuto e subito ti mostra cosa cerchi
Ed ecco che il tuo cuore in quell’attimo si ferma
Un istante interminabile ti lega a quel riflesso
E persa ti nutri di ogni particolare che ti è concesso ammirare

Quei capelli meravigliosi da accarezzare
Quegli occhi così puri
Quella bocca capace di produrre suoni soavi che hanno cullato il tuo essere

Eccolo lì davanti a te
Vorresti allungare la mano, poterlo raggiungere, ma il vetro ti ostacola
Un tempo avresti cercato di avvinghiarti a lui, per avere un qualsiasi contatto
Ma ora l’unica cosa da fare è mostrare la parte più pura del tuo essere
E lui ne fa parte…ne farà sempre parte
Ora non puoi più mentire a te stessa
Speri solo che non parta, che non vada via

Il tempo scorre ed è ora di andare
Ma sai che potrai tornare
Mentre ti allontani ecco che chiara si manifesta la tua cicarice
Il vostro per sempre è inciso sulla tua anima

La pioggia ha smesso di infrangersi sui vetri
Lontano è il rumore dei tuoni e dei lampi
Tutto sembra tranquillo
Ma l’essere è ancora scosso
Domande inutili, eppure indispensabili lo circondano
Domande che non riceveranno mai una risposta, ruotano intorno ad esso

Purtroppo è così
Non potrà mai credere ad un laconico addio

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