Le movenze di un corpo
che funesto mi appare,
scheggia nella carne o forse nel cuore,
oramai non rammento.
Acre nell'aria,
iracondo, fatale,
contrasta l'antico ricordo...
ciò che dall'impeto si salvò.
Arsenio condona ogni male
e oblio conduce la mente,
verso promesse mai mantenute.
Senza tema d'infamia ti rispondo,
Maudit,
artefice di un falso destino.
Non rammentasti che l'uccello di fuoco sorge
dalle sue ceneri...
forte e splendente,
ancor più rifulgente
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