venerdì 13 maggio 2011

Notturne profondità

Tenebrosa padrona,
ceneri stringo  nella mano.
Vacui silenzi nell'essere
riecheggiano.
Mia signora al fin giungesti,
coprendo col tuo manto ogni cordoglio.
Vana non fu attesa.
Risorgi e seguiterò.


Fatal notte s'appresta,
intensi ululati su rupi opposte 
gareggeran l'intesa.
Orme profonde e a te
m'abbandono.
Gudami ancora nell'estasi illusoria.

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