Tenebrosa padrona,
ceneri stringo nella mano.
Vacui silenzi nell'essere
riecheggiano.
Mia signora al fin giungesti,
coprendo col tuo manto ogni cordoglio.
Vana non fu attesa.
Risorgi e seguiterò.
Fatal notte s'appresta,
intensi ululati su rupi opposte
gareggeran l'intesa.
Orme profonde e a te
m'abbandono.
Gudami ancora nell'estasi illusoria.
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